L’Accordo sulle misure dello Stato di approdo: Quali domande dovrebbero porre gli acquirenti di prodotti ittici alle autorità e ai fornitori?
Il questionario potrebbe ridurre il rischio di vendita di pescato illecito
I prodotti ittici, di origine selvatica o di allevamento, rappresentano una delle materie prime alimentari più preziose del mondo e generano un fatturato globale di 143 miliardi di dollari ogni anno, secondo L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite.1 Ogni anno, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) sottrae dal mare fino a 23,5 miliardi di dollari di prodotti ittici destinati ai mercati mondiali.
Per contrastare le attività illecite sono necessari controlli efficaci nei porti, ovvero normative che regolino l’accesso dei pescherecci e ispezioni da effettuare in sede di approdo o trasbordo. L’Accordo sulle misure dello Stato di approdo2 (PSMA) è uno strumento economicamente efficace per combattere la pesca INN che sfrutta il naturale collo di bottiglia creato dai porti e assicura che il pescato illecito non venga immesso sul mercato. Con l’aumentare degli stati che adotteranno le misure sullo stato di approdo, la pesca non dichiarata e non regolamentata non rappresenterà più un’attività a basso rischio con benefici elevati.
Il settore ittico può assicurare di non contribuire inavvertitamente alla pesca illegale sostenendo l’adozione e l’implementazione dell’Accordo. E con la dovuta diligenza, rivenditori e acquirenti di prodotti ittici possono garantire che il pesce venduto provenga da approvvigionamenti legali, influenzando altri settori dell’industria ittica, inclusi i venditori di prodotti ittici al dettaglio e all’ingrosso.
Gli operatori del settore possono valutare i rischi richiedendo e analizzando i verbali di ispezione sui pescherecci da cui si approvvigionano.
Possono inoltre richiedere informazioni sull’attuazione delle misure dello Stato di approdo tramite un questionario standard. Di seguito viene fornito l’elenco di domande da porre a fornitori, autorità portuali durante le visite ai porti e alle agenzie governative pertinenti. Ponendo tali domande, il settore dimostrerebbe inoltre ai governi che gli acquirenti di prodotti ittici supportano l’attuazione di efficaci controlli portuali per ridurre il rischio di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata nelle catene di approvvigionamento ittico.
Domande chiave per le parti interessate della catena di approvvigionamento ittico
- Lo stato di approdo aderisce al PSMA?
a. In caso di risposta negativa, che cosa lo impedisce? - I porti sono stati designati per lo sbarco dei pescherecci battenti bandiera straniera o per il trasbordo di prodotti ittici?
a. In caso di risposta affermativa, i porti designati sono pubblicizzati?3
b. In caso di risposta affermativa, i porti utilizzati da pescherecci stranieri da cui ci si approvvigiona sono porti designati? - I pescherecci devono richiedere l’autorizzazione prima di entrare in un porto per l’attracco o il trasbordo?
a. È previsto un modulo standard per la richiesta di autorizzazione?
b. I pescherecci da cui ci si approvvigiona chiedono l’autorizzazione prima di entrare in porto (come richiesto)? - È prevista una procedura di controllo basata sui rischi relativa alla pesca INN sui pescherecci che richiedono l’ingresso al porto per l’approdo o il trasbordo?
a. Tale procedura è documentata?
b. Le parti interessate del settore possono richiedere copie della procedura? - Quale percentuale di pescherecci che approdano o trasbordano è soggetta ai controlli documentali o a ispezioni fisiche?
a. Come si determinano i pescherecci sui quali eseguire controlli e ispezioni?
b. I pescherecci da cui ci si approvvigiona sono stati selezionati per i controlli e le ispezioni documentali? - Sono previsti standard per i controlli documentali o le ispezioni fisiche sui pescherecci che approdano o trasbordano?
a. In tal caso, tali standard sono documentati?
b. Le parti interessate del settore possono richiedere copie di tali informazioni?
c. Quali dei seguenti aspetti sono trattati da tali controlli o ispezioni?
- Documentazione sull’identificazione del peschereccio, sulla sua costruzione e registrazione
- Licenza e autorizzazioni per la pesca o il trasbordo
- Documentazione sulla cattura e la cattura accessoria
- Documentazione su lavorazione e trasbordo
- Sistemi di monitoraggio dei pescherecci e/o sistemi di identificazione automatica
- Attrezzatura da pesca
- Specie e quantità del pescato
- Certificazioni di sicurezza
- Documentazione sull’equipaggio
- La documentazione sulle richieste di ingresso in porto, su eventuali dinieghi, sui controlli e/o sulle ispezioni documentali viene conservata?
a. In tal caso, tale documentazione è pubblica?
b. È prevista una procedura per avvertire le autorità dei porti stranieri di tali informazioni?
c. Viene impiegato un sistema elettronico di informazioni per raccogliere, archiviare e scambiare tali dati?
d. Le parti interessate del settore possono richiedere copie di tali informazioni? - Nell’implementazione dei controlli sui porti sono stati identificati casi di corruzione nel corso degli ultimi cinque anni?
a. In tal caso, come sono stati gestiti?
b. Tali casi sono stati resi pubblici? - Le autorità del settore ittico sono state coinvolte nell’esame delle notifiche e delle richieste per l’ingresso al porto, nell’autorizzazione o nel diniego dell’accesso ai porti e nell’esecuzione di controlli documentali e ispezioni fisiche sui pescherecci che approdano o trasbordano prodotti ittici?
a. In caso di risposta negativa, quali altre autorità sono responsabili di tali attività? Le autorità del settore ittico ricoprono un ruolo? - Le informazioni sui controlli dei porti vengono condivise tra le amministrazioni pertinenti, ad esempio: autorità marittime, del settore ittico, delle dogane, guardia costiera e autorità per la sicurezza alimentare?
Note: l’elenco non prende in considerazione eventuali problematiche che riguardano capitani ed equipaggio. Per gli ispettori del settore ittico è disponibile un questionario separato
Note finali
- L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, “The State of World Fisheries and Aquaculture 2018” (2018), http://www.fao.org/3/I9540EN/i9540en.pdf.
- L’Accordo sulle misure dello Stato di approdo è formalmente conosciuto come Accordo del 2009 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) sulle misure dello Stato di approdo, teso a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata: http://www.fao.org/port-state-measures/resources/detail/en/c/1111616/.
- I porti designati devono essere pubblicizzati tramite l’apposita Domanda di Designazione per i Porti e i Punti di Contatto del PSMA: http://www.fao.org/fishery/port-state-measures/psmaapp/?locale=en&action=qry.